Il labirinto in Oriente
– il gioco –

Maria Rebecca Ballestra, in collaborazione con Wen Chin Fu

Inner game, 2017
opera partecipata
stampe su carta, microfoni, schermo, inchiostro a conduzione, telecamera, tavolo, sedia
dimensioni variabili

Nella cultura orientale il labirinto è da sempre caratterizzato da un valore ludico legato alla dimensione del gioco. In questa tappa, dunque, Maria Rebecca Ballestra, in collaborazione con Wen Chin Fu, realizza un’opera partecipativa in cui il pubblico, attraverso azioni semplici e ricreative, è invitato a completare il lavoro iniziato dalle due artiste.

Alle pareti, in particolare, troviamo le tracce frammentate di alcune forme di labirinti, tratte dalla cultura cinese: compito di ciascuno dei visitatori è quello di ultimare a proprio piacimento i labirinti stessi, seguendo percorsi imprevedibili e completamente soggettivi. In aggiunta completano l’installazione alcuni fogli con testi di Julien Friedler che il pubblico è invitato ad integrare, scrivendo i propri pensieri o realizzando disegni e interventi grafici. Il prodotto finale di questa partecipazione da parte del pubblico farà parte dell’installazione conclusiva, che registrerà e restituirà anche le azioni adottate dai vari partecipanti durante le fasi di svolgimento del progetto stesso.

Centro di Salute Mentale, Parco Basaglia, Gorizia

10 ottobre – 5 novembre 2017

sabato e domenica 10.00-18.00
su appuntamento in altri giorni e orari

10 ottobre 2017 ore 18.00, Centro di Salute Mentale: Inaugurazione progetto Labrys

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale 2017: presentazione del progetto Labrys e delle prime due tappe della mostra, allestite nella hall del Centro di Salute Mentale di Gorizia

Frammento n.50 di “The truth of Labyrinth”

Le Trait expression symbolique du Témoin (en l’homme) s’exprimera sous forme existentielle en une qualité rare, par définition: le discernement, la capacité de voir l’Autre avec justesse en somme, la sagesse d’une bonne appréciation des différences entre les objets (physiques ou spirituels).

Dans le magma informe des pensées, sentiments, afflictions ou phantasmes, discerner reviendra à définir les limites d’un objet spécifique et singulier (discerner dans un accès de colère les faux semblants du légitime, et la force de recadrer l’affect et le comportement, quand ils s’imposent en aveugle). Un autre point de vue s’appliquerait à la perception d’un tableau: il y a l’impact immédiat et la contemplation éclairée qui montre avant de dévoiler.

Le discernement refroidira toujours la passion, de sorte à adoucir, faire comprendre, distinguer le juste milieu noyé par les flots impétueux du mental. Un exercice qui, réitéré, aura cette ambition: de discerner ce qui disjoint l’Ego du Sujet Global (celui qui ressent n’est ce qui se ressent).