Il labirinto preistorico
– il mistero –

Maria Rebecca Ballestra
L’isola delle lacrime, 2017
stampa fotografica e specchio
70 x 100 cm

Maria Rebecca Ballestra
Il tempo capovolto, 2017
stampe su carta (30 x 40 cm) e pietre
dimensioni variabili

Maria Rebecca Ballestra
Estetica dell’orrore, 2017
audio

Questa tappa è ispirata alle Isole Solovki: un arcipelago della Russia nord-occidentale, vicino alla Finlandia e distante poche centinaia di chilometri dal Circolo Polare Artico. Su queste isole sono conservati alcuni antichi labirinti in pietra di cui non si conosce, ad oggi, la funzione originaria. Alcuni studi ipotizzano, per questi manufatti, una destinazione religiosa: potevano essere, in poche parole, dei luoghi dove si compivano riti particolari. Le Isole Solovki furono anche sede di un importante monastero, costruito nel XV secolo e profanato ai tempi della Rivoluzione Russa, quando la stessa cattedrale fu trasformata in un dormitorio. Negli anni Venti del Novecento il monastero stesso – che per la sua posizione rendeva impossibile qualsiasi tentativo di fuga – venne trasformato nel primo gulag del regime bolscevico.

Kinemax, Palazzo del Cinema/Hiša Filma- Kinemax
Piazza della Vittoria 41, Gorizia
www.kinemax.it +39 0481 530263
22 dicembre 2017 – 28 gennaio 2018
tutti i giorni, durante le proiezioni

22 dicembre 2017 ore 18.00, Belo 189: Inaugurazione Labirintica (a seguire visita allo spazio espositivo del Kinemax)

LABIRINTICA

belo189, via Carducci 41, Gorizia

22 dicembre 2017 – 28 gennaio 2018

giovedì, venerdì, sabato 16.00-19.00

Frammento n. 23 di “The truth of labyrinth”

Mais alors? Que dire ou penser de l’innommable boucherie qui se poursuit chaque jour sous nos yeux? A chaque génération humaine ou animale des milliards disparaissent. Guerre, lutte des espèces, abattoirs célestes se déroulent sans arrêt. Le Temps nous grignote, nous dessèche, et finira par nous engloutir. On a le sentiment qu’une puissance obscure, destructrice et sans pitié accompagne et oriente les forces esthétiques. La beauté serait-‐elle jumelle de la mort? Le beau, un avatar de la putréfaction cosmique? Depuis l’orée, le vivant s’est entretué et cannibalisé. Pourquoi? Dans quel but? Existerait‐il une esthétique de l’horreur? Un art du carnage? Une contemplation glacée du pire? On frémit rien que d’y penser, et pourtant…

Et pourtant…